Guida Alla Modifica Del Coronado PST

Il Coronado PST ha rappresentato una svolta nel mercato dei telescopi solari in banda H-Alfa perchè è stato il primo telescopio del genere ad avere un prezzo abbordabile permettendo quindi la diffusione dell’osservazione del Sole in tale banda. Malgrado la sua ridotta apertura (è un 40mm con una lunghezza focale di 400mm) si possono ottenere immagini di buona qualità e notevoli dettagli.

La seguente è un’immagine di esempio che ho ottenuto con il Coronado PST in configuazione standard (quindi non “double stack” o modificato).

Non starò qui a parlare del Coronado PST così com’è uscito dalla fabbrica ma di una seconda “rivoluzione” nel mondo dei telescopi solari in H-Alfa, di cui il Coronado PST è ancora protagonista: quella che io chiamo dell’ H-Alfa in HD!

E’ infatti possibile utilizzare il PST (o almeno alcune componenti di questo) per costruirsi dei telescopi solari in banda H-Alfa di notevoli prestazioni con costi molto minori rispetto agli equivalenti “commerciali” di diametro e prestazioni analoghi.

Prima di tutto va detto che la modifica del Coronado PST ne invalida la garanzia e che se non si prendono le dovute precauzioni il prodotto finale della modifica può essere non completamente sicuro per la vista.

L’autore di questo scritto NON si assume pertanto alcuna responsabilità per eventuali conseguenze derivanti dalla messa in pratica di quanto descritto nel seguito e vi suggerisce di prendere sempre tutte le dovute precauzioni per evitare che ciò accada.

Vediamo ora brevemente quali sono gli elementi del Coronado PST:

· Lente frontale (“ERF”)
· Tubo dorato
· Etalon
· Blackbox (con pentaprisma)
· Raccordo (con o senza filtro “mini-ERF”)
· Blocking Filter (BF) 5mm

Per quanto riguarda la “modifica” del Coronado PST di solito si seguono due passi: una fase 1 ed una fase 2.

La fase 1 consiste nel utilizzare la “blackbox” del PST ed il suo etalon su un rifrattore “donatore”. Praticamente si elimina il tubo dorato e la lente/ERF e la si sostituisce con un telescopio di diametro maggiore.

La fase 2 consiste nell’eliminare anche la “blackbox” (e quindi il pentaprisma) ed utilizzare escusivamente l’etalon ed il BF5 del PST.

In realtà è possibile apportare varianti e migliorie alle varie fasi. Ne parleremo più in dettaglio nella parte finale della guida.

Va ricordato che a seconda del telescopio “donatore” alcune soluzioni potranno essere diverse da quanto descritto. Cercherò di parlare delle possibili varianti per quanto possibile ma prenderò ad esempio quello che io ho fatto con i miei rifrattori: un Vixen A80M (80/910), uno Skywatcher 102 (102/500) ed infine un Celestron Omni XLT 120 (120/1000).

Iniziamo a vedere cosa serve per la realizzazione delle diverse fasi… partendo dal Coronado PST naturalmente.

Vanno fatte alcuni distinguo proprio riguardo al Coronado PST. Si possono distinguere due fasi di produzione del PST: una fase “americana” (Made in USA) ed una, che dura ancora, “messicana” (Made in Mexico) derivante dall’acquisto da parte di Meade della Coronado con successivo spostamento della produzione dagli Stati Uniti al Messico.

Le due fasi non si distinguono solo per una qualità costruttiva differente (i primi PST americani erano “fatti meglio” degli attuali a livello costruttivo, ma non con grandissime differenze), ma si distinguono per delle differenze di progettazione. I PST americani hanno una lente frontale di colore azzurrognolo che funziona anche da ERF. Nella versione messicana la lente frontale perde questa funziona ed è praticamente una normale lente acro di 40mm.

Questo si riflette anche nella sezione del raccordo/BF5. Nella versione americana il raccordo è “vuoto” nel senso che è un puro e semplice raccordo. Alcuni (come me) lo hanno tolto del tutto per guadagnare un paio di cm di backfocus. In questo modo si va facilmente a fuoco anche con camere CCD ed altro senza dover acquistare costruire “nasi” accorciati per i propri CCD, ecc. Nella versione messicana invece, il raccordo ha anche funzione di “mini-ERF” ed integra infatti un filtro rosso con funzioni di ERF appunto.

Anche il BF5 della versione americana e messicana sono diversi. Facendo dei test ho verificato che il BF5 americano non funziona senza un ERF frontale (l’immagine è gialla/arancio). Il BF5 messicano invece riesce a lavorare anche senza ERF (comunque non consigliabile) e l’immagine è del colore rosso classico dell’HA.

Purtroppo non ho ancora fatto analisi spettroscopiche dei diversi BF, del mini-ERF e delle lenti frontali dei due modelli ma conto di farlo nelle prossime settimane, tempo permettendo.

Per ora non sono a conoscenza di differenze sostanziali dell’Etalon, che fondamentalmente è il pezzo più importante di tutti.

A questo punto lasciamo il Coronado PST e concentriamoci sul telescopio di apertura maggiore detto “donatore”.

Il telescopio deve essere un rifrattore possibilmente con un rapporto focale uguale o superiore a 10. O almeno il più vicino possibile a questo rapporto. Questo perchè il Coronado PST è un f/10 e quindi l’intera architettura funziona come se avessimo tale rapporto focale.

Utilizzando un rapporto focale minore avremo l’equivalente di una riduzione del diametro, per cui utilizzando un 102/500 il diametro realmente utilizzato sarebbe ridotto della metà quindi sarebbe come usare un 50/500, dunque non un grosso passo in avanti rispetto al Coronado PST originale. Con un telescopio 120/1000 lavoreremo come se avessimo un 100/1000, ecc.

Nel caso in cui doveste acquistare un rifrattore vi consiglio di concentrarvi sugli acromatici. E’ infatti inutile utilizzare aprocromatici a questo scopo. Degli ottimi 80/1000 acromatici possono essere acquistati con prezzi tra i 300/400 Euro, altrimenti possiamo rivolgerci al mercato dell’usato (come ho fatto io) e possiamo trovare delle ottime occasioni anche per molto meno. Naturalmente la qualità dell’ottica non va sottovalutata, e spesso questo aspetto viene messo in secondo piano per i telescopi solari H-Alfa. Ma lavorando sul una banda molto ristretta e centrata sull’HA (656,28nm) non avremo grossi problemi di “correttezza”. Per cui se non abbiamo già un rifrattore a disposizione, vale la pena “risparmiare” e cercare un buon acromatico.

Una volta trovato il telescopio donatore dobbiamo fare un importante misurazione: dove “cade” il punto di primo fuoco. Per fare questo puntate il telescopio verso il Sole, togliete qualsiasi oculare/diagonale in modo che non ci sia alcun impedimento tra la lente frontale del tubo e l’uscita posteriore. A questo punto con una riga ed un cartoncino bianco cercate a quale distanza si forma l’immagine del Sole focalizzata dall’obiettivo. Attenzione perchè se lo tenete per troppo tempo il cartoncino brucia. Diciamo che il fatto che il cartoncino inizia a bruciare è indice del fatto che abbiamo trovato il primo fuoco 😀

Personalmente per la misurazione ho smontato il blocco del focheggiatore. La maggior parte dei rifrattori permette tale operazione molto facilmente e di solito al massimo si tratta di svitare tre viti. Questa misurazione è particolarmente importante perchè l’Etalon (e prenderemo come riferimento il centro della plastica dell’anello di tuning) deve essere posizionato esattamente (o almeno il più possibile) a 200mm dal punto di primo fuoco verso il tubo. Molto probabilmente tale punto andrà a finire proprio all’interno del blocco focheggiatore.

Qui abbiamo due soluzioni principali: una drastica ed una meno. Vedrete che sarà così anche in altre occasioni. Quella drastica è di tagliare il tubo del telescopio donatore per accorciarlo quel tanto che basta da far si che i famosi 20cm dal punto di primo fuoco cadano qualche centimetro fuori del blocco focheggiatore. La seconda soluzione, che io preferisco, è quella di rimuovere il blocco focheggiatore e costruire (o farci costruire) un “riduttore” dal diametro del tubo a 2″ nel quale inseriremo il PST (come illustrato negli schemi sopra). Non avremo problemi nell’andare a fuoco perchè con la fase 1 utilizzeremo il sistema di messa a fuoco del PST stesso.

Purtroppo non esistono soluzioni commerciali a riguardo. Dovete trovare un tornitore e farvi fare un pezzo che vada fissato all’interno o all’esterno del tubo e che abbia un foro di 2″ su cui andremo ad infilare il PST. Tale foro dovrà permettere il fissaggio del tubo da 2″.

Questo è l’adattatore in alluminio che ho fatto fare per il Vixen A80M e che poi si è rivelato incredibilmente versatile ed utilizzabile anche per gli altri rifrattori anche se internamente al tubo.

Naturalmente non infileremo l’intero tubo dorato del PST. Anche qui abbiamo due soluzioni: segare il tubo dorato del PST od utilizzare un “naso” da 2″. Come prima io preferisco la seconda e sembra che una soluzione buona sia quella di utilizzare il pezzo anteriore di un diagonale da 2″.

Questo pezzo è fondamentale come è fondamentale che la “presa” del naso all’etalon sia solida. Considerate che a questo sarà attaccata l’intera blackbox più oculare o camera CCD, per cui massima attenzione a questo particolare.

Una volta segato/adattato il tubo del rifrattore donatore, svitato il tubo dorato ed sostituito con un naso sempre davanti all’Etalon, praticamente la fase 1 è completa. Poniamo particolare attenzione alla posizione dell’Etalon ed ai soliti 200 mm di distanza dal primo fuoco.

Nel cado del Vixen A80M ad esempio, il primo fuoco cade esattamente 25 cm dalla fine del tubo (senza blocco focheggiatore), il che significava dover posizionare l’etalon esattamente 5 cm dalla fine del tubo.

A questo punto, manca “solo” un pezzo fondamentale e che rappresenterà probabilmente la spesa maggiore di questo “upgrade”: il D-ERF.

Ne esistono di diverse marche e dimensioni. Io vi consiglio quelli della Baader che esitono in dimensioni da 75/90/110/135/160/180 mm. Nel mio caso ho optato per il 75 mm. Il D-ERF va generalmente piazzato di fronte alla lente frontale del rifrattore. In alcuni casi si è scelto di metterlo internamente in modo da poter utilizzare diametri minori (e quindi ridurre i costi). Questa soluzione può però avere lo svantaggio di produrre calore tra D-ERF e lente frontale e quindi di avere problemi di turbolenze. Personalmente ho preferito sacrificare 5mm di diametro a favore di una maggiore stabilità. Mi sono fatto costruire una cella in alluminio che si adatta perfettamentel al paraluce del Vixen. Alcuni hanno trasformato lo stesso paraluce in una cella porta D-ERF. Anche qui esistono vari soluzioni che dipendono dalla vostra capacità di costruirvi pezzi del genere o da quanto volete spendere per farveli fare o comprarne di già fatti.

Una volta che anche il filtro ERF è a posto non resta che mettere insieme il tutto che dovrebbe apparire così:

Siamo pronti per testarlo.

Queste è una immagine ottenuta con il Vixen A80M + Coronado PST (fase 1)… giusto per fare qualche comparazione con quella mostrata all’inizio:

Questa immagine è stata realizzata con il Vixen A80M in configurazione “fase 1”, quindi con il blackbox PST attaccato direttamente al tubo.

Lo step successivo è la “fase 2”.

Per passare dalla fase 1 alla fase 2 sono necessari dei passaggi ulteriori e sopratutto qualche pezzo in più.

La prima cosa da fare è smontare l’etalon ed il BF dalla “blackbox” del PST. Il nostro PST oramai si è ridotto a questi due pezzi: etalon e BF5. Avvitiamo l’Etalon al naso che avremo usato prima per la fase 1.

Il BF5 possiamo utilizzarlo su un prisma diagonale sostituendolo al pezzo portaoculare. La filettatura è identica. A questo punto avremo un diagonale con il BF5 come portaoculari. Ed un etalon con “naso” da 2″.

Il problema ora è che non abbiamo più niente (probabilmente) per focheggiare e ci serve di “spaziare” i due elementi. L’attacco posteriore dell’Etalon è un maschio SC. Quello che consiglio è di utilizzare un focheggiatore con attacco SC. Io uso questa soluzione e funziona perfettamente.

E’ un focheggiatore 2″ (con riduttore 1.25″) Crayford con attacco SC. Attacchiamolo al retro dell’etalon ed infiliamo il diagonale BF5 nel focheggiatore, il tutto dovrebbe apparire come di seguito:

Anche la fase 2 è pronta.

Il vantaggio fondamentale della configuazione come da fase 2 è l’elminazione del pentaprisma. Nel mio caso i tempi di esposizione si sono più che dimezzati (quindi siamo meno sensibili a problemi di seeing) ed anche la nitidezza delle immagini ne ha beneficiato. Oltre ad avere un focheggiatore migliore rispetto alla pessima rotellina del PST.

Queste sono le fasi che attualmente io ho realizzato con questi risultati sempre con il Vixen A80M ma in configurazione “fase 2”:

Naturalmente è possibile apportare ulteriori miglioramenti. Primo tra tutti un BF di maggiori dimensioni. Il 5 mm va bene per lunghezze focali corte come quelle del PST originale (400mm), ma per rifrattori con lunghezze focali come il mio intorno ai 1000mm sarebbe meglio usare almeno un BF10. Un BF10 Coronado costa 500 USD (+spese di spedizione + tasse importazione si arriva intorno ai 700 USD… praticamente con un PST nuovo).

Altro possibile upgrade è l’utilizzo di filtri H-Alfa aggiuntivi che possano ridurre ulteriormente la banda passante dell’Etalon del PST (<1A). Qui il discorso sarebbe parecchio lungo e da rimandare ad ulteriori approfondimenti.

Naturalmente molto dipende dall’apertura del rifrattore utilizzato. Attualmente utilizzo il Celestron Omni 120/1000 (che come detto in precedenza viene utilizzato come se fosse un 100/1000). Per non dover acquistare un nuovo D-ERF di apertura sufficiente per i 100mm di apertura utilizzabile, ho deciso di infilare la cella in alluminio con D-ERF da 75mm internamente al tubo dell’Omni 120. Questo può presentare problemi se il D-ERF viene inserito troppo internamente. Nel caso dell’Omni 120 ho inserito il D-ERF all’altezza del secondo diaframma (dalla lente frontale) ed anche utilizzandolo per più di un’ora in continuazione non ho mai avuto problemi di riscaldamento ne di turbolenze interne al tubo.

La configurazione è la seguente:

…praticamente un doppio focheggiatore. Questo è stato possibile grazie al notevole backfocus dell’Omni 120 che è ulteriomente aumentato con la sostituzione del focheggiatore in dotazione (pessimo) con un Crayford (più corto di alcuni cm e qualitativamente molto migliore). Il guadagno di backfocus mi ha permesso di attaccare il blocco “PST Mod fase 2” direttamente al focheggiatore.

Questa soluzione è particolarmente versatile e “solida”.

Di seguito alcune delle immagini che ho recentemente fatto con questa configurazione:

Questi sono alcuni esempi di quello che è possibile raggiungere con configurazioni simili. Come detto sopra ci sono ancora margini di ulteriori miglioramenti, dal double stack all’aumento dell’apertura.

Questa guida è una prima introduzione alla modifica del Coronado PST. Spero vi sia utile e che riusciate a realizzare i vostri “Frankenscopi” ed ad esserne orgogliosi e soddisfatti come io lo sono dei miei.

Usate pure i commenti se avete domande o cose da dire a riguardo.

Cieli sereni,

Andrea

P.S. Vorrei ringraziare personalmente Maurizio Locatelli e Raffaello Braga per gli stimoli, consigli, consulenze che mi hanno permesso di realizzare i miei mostriciattoli solari. Maurizio inoltre è l’autore del riduttore tubo/2″ che è fondamentale per quasi tutte le mie modifiche.

94 comments

  1. giuseppe

    Tutorial interessante e fatto molto bene.
    Posseggo un PST, made in USA, che per poter essere messo a fuoco mi costringe a ruotare la ghiera dell’etalon a fine corsa. E’ possibile rimediare a ciò?
    Grazie

    • Ciao Giuseppe.

      Grazie per i complimenti.

      Per quanto riguarda il tuo problema è molto strano. Il tuning dell’etalon non dovrebbe avere alcuna incidenza sul punto di fuoco. Il tuning infatti può essere fatto anche dopo aver messo a fuoco l’immagine. Anzi è quello che si fa di solito.

      I PST hanno problemi ad andare a fuoco con webcam/camere CCD/reflex. Una cosa che puoi fare è eliminare il raccordo tra porta oculari e scatola nera. Nel caso di PSR americano è totalmente inutile visto che è “vuoto”. Devi forzare un po’ ma alla fine si svita. Ed avvita il porta oculari direttamente alla scatola mera (la filettatura è la stessa).

      Spero ti aiuti a risolvere. Comunque se ti accorgi che devi rimettere a fuoco dopo aver spostato al ghiera dell’etalon allora c’è qualcosa che non va li 😉

      Fammi sapere,
      Andrea

  2. giuseppe

    Ringrazio per la cortese e sollecita risposta.
    Conto di far sapere dopo un controllo “sul campo” ora impossibile causa mal tempo.
    Giuseppe

  3. giuseppe

    Correggo quanto detto nel mio precedente post.
    Il difetto che credo affligga il mio PST è che per visualizzare correttamente le protuberanze e i dettagli della cromosfera devo ruotare la ghiera dell’etalon quasi a fine corsa.
    Grazie,
    Giuseppe

  4. Ah ok. Questo è normale. Diciamo che si potrebbe far si che la cosa sia un pò più “centrata” ma è solo una questione di comodità non di funzionalità. Inoltre questo invalida la garanzia perchè per farlo bisogna togliere la plastica morbida che toglie la ghiera. Svitare la vite che tiene ferma la ghiera facendo bene attenzione a segnare il buco sottostante a cui era avvitata. A questo punto si può spostare la vite di un paio di buchi in modo da far si che i setting ottimali siano più centrati.

    Ripeto se non ti da particolari problemi ti consiglio di non farlo perchè non cambierebbe niente in termini di “qualità” dell’immagine 😉

  5. Ciao Andrea, complimenti per il tutorial e visto che sono interessato alla modifica avrei una domanda. Siccome penso di acquistare un PST, quindi nella versione “messicana”, il mini-ERF lo posso togliere se metto un ERF davandi all’obiettivo del telescopio? Ciao, Adriano

    • Ciao Adriano,
      la risposta è si. Non hai bisogno del mini-ERF. Anzi, a quel punto è nocivo per la qualità dell’immagine visto che l’ERF che prenderai qualitativamente sarà migliore.
      In bocca al lupo con la tua modifica e mandami qualche foto se vuoi 😉
      Andrea

  6. claudio

    ciao
    ho appena acquistato un pst made in Usa.
    Ti volevo chiedere due cose che non ho capito:
    1)Non riesco a capire come sia possibile che aumenti la risoluzione(modifica n.1) utilizzando l’Erf originale del Pst montato ad esempio su un acromatico da 80mm. Non si ostruisce e diventa nuovamente un 40?
    2)Ho provato a smontare sia l’Erf sia L’Etalon ma sembrano quasi incollati. Lo sono o devo forzare?
    Grazie mille
    ciao

    • Ciao Claudio,

      1) non userai l’ERF del PST ma un ERF esterno (io uso un Baader D-ERF da 75mm). Questo è valido sia per la fase 1 che per la fase 2. La differenza principale tra la fase 1 e la fase 2 è il mantenimento (o meno) della black box. Nella fase 2, smonti tutto e del PST userai solo il BF e l’etalon. Nell fase 1 smonti “solo” il tubo dorato e la lente frontale, e lo sostuisci con un naso da 2″. Dato che userai un ERF frontale (non quello del PST) puoi anche eliminare il “mini-erf” anche se il tuo essendo “made in USA” probabilmente non ce l’ha.

      2) Sono incollati e devi forzare un pò (per l’etalon “parecchio” in base alla mia esperienza). Se hai qualcuno che ti può aiutare o la possibilità di usare una morsa per tenere ferma la blackbox la cosa è più facile. Naturalmetne proteggila in modo che non si rovini. Comunque quelli made in USA sono i più “duri”.

      Spero di essere stato più chiaro 😉

      Un saluto e cieli sereni,
      Andrea

  7. carlo

    Ciao Andrea, complimenti per l’articolo, volevo chiederti , avendo a disposizione un taka fs 102 alla fluorite e un televue 85
    quale strumento sarebbe più indicato per la tua modifica ? E se sei a conoscenza di difetti dei primi coronado pst.
    Grazie, Carlo.

    • Ciao Carlo,
      Ti ho risposto via email. Tra i due sicuramente il Takahashi 102/820. Anche se il mi consiglio é sempre quello di comprare un buon acromatico con un rapporto focale f/10 o giù di li.
      Spero di esserti stato d’aiuto.
      Andrea

  8. carlo

    Ciao Andrea complimenti per l’articolo, ti volevo chiedere avendo a disposizione un taka fs 102 820mm e un tv85 600mm, quale sarebbe più idoneo per la tua modifica? e se sei aconoscenza di difetti dei primi coronado pst.
    Grazie, Carlo.

  9. Orlando

    Ciao Andrea, complimenti per il tutorial molto chiaro e completo.
    In questi giorni ho effettuato la modifica al mio PST e vorrei chiederti un chiarimento riguardo al filtro d-erf. Ho notato che i due lati riflettono la luce in modo differente, in uno si vedono delle riflessioni multiple e nell’altro no; quale lato va orientato verso il Sole?
    Grazie,
    Orlando

    • Ciao,

      Grazie mille dei complimenti.

      Per il D-ERF… la parte che fa tutti i riflessi multipli è naturalmente quella riflettente e quindi quella che deve essere puntata verso il Sole. Comunque ci dovrebbe essere sul bordo dell’D-ERF una freccia a matita che ti fa vedere quale è la parte che guarda il Sole.

      Non ti puoi sbagliare 😉

  10. Orlando

    Ciao Andrea,
    grazie per la risposta, nell’involucro che avvolge il filtro c’è scritto che l’orientamento è evidenziato da una freccia e che deve esserci anche il numero di serie, ma il problema è che sul bordo del vetro non c’è segnata nessuna freccia e nessun numero di serie.
    Adesso è tutto più chiaro e sono anche più tranquillo perchè ho pensato che, oltre ad un degrado delle immagini , potevano esserci anche dei problemi per gli occhi.
    Grazie ancora per l’articolo dal quale ho tratto molte informazioni soprattutto riguardo alla distanza focale dell’etalon.
    Un saluto.
    Orlando

  11. roberto bindini

    Ciao Andrea,
    Seguendo i tuoi consigli anche io ho modificato il PST attaccandolo ad un Vixen A80M, ora volevo la BLACK BOC con un focheggiatore.
    Ho visto che tui hai usato il modello di TSFOCSC (89euro) che ha una lunghezza minima di 115mm, volevo sapere con riduttore da 2″ a 1.25″ + diagonale + BF quanto rimane di margine prima di andare a fuoco.
    In alternativa c’è un altro focheggiatore sempre da TS (TSFOCSCM 158,00 EUR) che ha 95mm di lunghezza minima.
    In pratica volevo avere conferma che anche con il modello più economico c’è sufficiente margine per un uso sia in visuale che in ripresa.
    Grazie e complimenti per il sito e le tue foto.

    • Ciao Roberto,

      Io l’ho usato con un diagonale all’inizio per cui non ci dovrebbero essere problemi.

      Però dipende anche da quanto spazio prende l’adattatore che hai fatto sul tubo.

      Comunque non credo proprio avrai problemi anche con il modello economico e più lungo 😉

      Un saluto e grazie per i complimenti,
      Andrea

  12. roberto bindini

    CIao, grazie della risposta,
    io l’adattatore l’ho fatto in modo che posso posizionare l’ethalon da un minimo di 2 cm ad un massimo di 8/10 cm quindi mi sa che seguo il tuo consiglio e prendo il focheggiatoe più economico.
    Un saluto e grazie ancora

  13. Orlando Cruciani

    Ciao Andrea,
    ti faccio ancora i complimenti per questa guida (ti ho scritto anche a febbraio per avere dei chiarimenti).
    In questi giorni ho effettuato la modifica con la fase 2 e devo dire che l’immagine del Sole è molto più ricca di dettagli e si riesce a focheggiare più accuratamente, però ho notato che sono aumentati, purtroppo, anche i riflessi interni.
    Tu pensi che sostituendo il BF originale da 5 mm con uno da 10 mm possano sparire questi riflessi, oppure il motivo dipende da altri fattori? Nel caso dipendesse dal BF sai se è possibile comprarlo direttamente dagli USA visto che il prezzo di € 879 qui in Italia è veramente esagerato?
    Un saluto e grazie per la tua disponibilità,
    Orlando

    • Ciao Orlando,

      grazie per i complimenti. Sono sempre i benvenuti.

      Ti dico subito che un BF di apertura maggiore serve solo se ci fai osservazione. Per l’imaging è inutile. Io utilizzo il buon vecchio 5mm e va benissimo. Ho provato anche a sostituirlo con BF di apertura maggiore ma il risultato non è stato quello che speravo.

      Quello che ho fatto io per diminuire i riflessi è stato ricoprire di vellutino nero adesivo praticamente tutto il tubo internamente ed in alcuni punti anche il focheggiatore… insomma tutto quello che riesci a coprire, coprilo 🙂

      Una parte dei riflessi però arrivano dall’etalon stesso e qui la cosa si fa un pò complicata. Per ridurli bisognerebbe aprire l’etalon e fare una piccola “modifica” in modo da centrarlo meglio e tenerlo più centrato. Non ti consiglio di farlo perchè è una cosa molto delicata e rischi di rovinare tutto. Per cui inizia con il ridurre i riflessi interni del tubo e vedi che succede.

      Puoi comunque provare a ruotare il blocco etalon. Se anche i riflessi ruotano sai che dipendono da quello e c’è poco da fare se non ruotarlo in modo che non vadano a coincidere con il centro dell’immagine.

      Purtroppo c’è un pò da “smanettare” 😀 I risultati che si raggiungono sono buoni ed a volta ottimi, ma c’è da faticarci un pò per raggiungerli 😉 Però quando si hanno da anche più gusto!

      Un saluto e mandami qualche immagine se ne fai!

      Grazie,
      Andrea

  14. Orlando Cruciani

    Ciao Andrea,
    grazie per la veloce risposta 🙂
    Io preferisco fare osservazione rispetto all’imaging anche se ogni tanto acquisisco qualche foto o video con la reflex DSRL e una camera ccd della ImagingSource per cui sarebbe preferibile un bf maggiore, ma qui ritorniamo al discorso del costo veramente esagerato (quasi il doppio rispetto agli USA).
    Proverò a seguire il tuo consiglio di ricoprire con il vellutino nero le parti che possono causare i riflessi.
    Nei giorni scorsi ho provato a capire se il riflesso centrale, quello più fastidioso, proveniva dall’etalon ed in effetti il colpevole e lui 🙂 .
    Praticamente ho svitato tutto il blocco focheggiatore- diagonale-bf-oculare lasciando collegato al telescopio soltanto il blocco etalon e poi ho messo un cartoncino nel punto del fuoco e girando la ghiera di sintonia dell’etalon il riflesso si muoveva.
    Se ti va e non ti crea disturbo facendoti perdere del tempo, mi piacerebbe se mi dessi le indicazioni per effettuare la modifica di cui parli,
    Ho una buona manualità e pazienza per fare queste cose e se serve di realizzare qualche pezzo al tornio ho un amico veramente bravo in queste cose.
    Sono d’accordo con te riguardo alla soddisfazione che si ha nel realizzare o almeno a provare a realizzare le cose.
    Un saluto e grazie per la pazienza,

    Orlando

    • Ciao Orlando,

      puoi vedere un video su come “smontare” l’etalon del mio amico Mark Townley:

      Quello che faccio è fare un pò di giri di teflon (quello usato dagli idraulici per rendere ermetiche le giunture) intorno all’etalon.

      Non troppi… quel tanto che basta per evitare che con la rotazione della ghiera si sposti anche l’etalon.

      Mi raccomando… l’etalon è delicato per cui ogni operazione effettuala con la massima attenzione!

      Un saluto,
      Andrea

  15. Orlando

    Ciao Andrea,
    grazie per il video e i tuoi consigli.
    Riguardo al video l’ho trovato molto istruttivo, però ho sofferto un pò quando Mark Townley ha toccato direttamente l’etalon con le dita sporche del grasso della ghiera 🙂
    Da quello che ho capito basta avvolgere qualche giro di teflon in modo che l’etalon non si sposti all’interno della ghiera dove c’è l’anello bianco che preme sull’etalon quando si fa la sintonia, e che non si sposti neanche nella parte dove c’è l’anello di gomma morbida marrone.
    Penso che non è necessario nemmeno svitare la lente posteriore (quella verso il bf da 5 mm) e nemmeno togliere l’anello di gomma morbida marrone dalla sua posizione.
    Nei prossimi giorni proverò a fare questa piccola modifica e ti farò sapere.
    Una curiosità sempre riguardo ai riflessi: il colore bianco del teflon può creare qualche problema?
    Un saluto e grazie ancora,

    Orlando

  16. Io ho annerito con un pennarello nero l’intero bordo dell’etalon prima di avvolgerlo con il teflon.
    Per le dita di Mark… 🙂 in realtà l’etalon è fatto da sono “due pezzi di vetro sovrapposti”. La parte sensibile è quello che c’è in mezzo 😉

  17. Orlando

    Ciao Andrea,
    grazie per la risposta e il consiglio riguardo al pennarello….
    riguardo alle dita di Mark adesso sono più sollevato e tranquillo! 🙂
    Ciao e buona serata,

    Orlando

  18. Orlando

    Ciao Andrea,
    Ho effettuato la modifica all’etalon, l’ho annerito con il pennarello e poi ho applicato il teflon, però l’irregolarità del teflon non mi piaceva e l’ho sostituito con quattro piccole strisce di plastica morbida e lucida (quella delle bustine che danno i fotografi per custodire le foto tessera) di altezza di un millimetro inferiore a quella dell’etalon. Con la plastica il movimento circolare è più fluido e non ci sono giochi. Il problema del movimento dei riflessi mentre si fa la sintonia con la ghiera è dovuto alla filettatura grossolana della ghiera stessa. Ho anche inserito un filtro h-alpha da 12 nm nel raccordo prima del blocco etalon. La visione è un pò migliorata però sto pensando all’acquisto del BF 10 (nonostante il prezzo assurdo) dato che io preferisco l’osservazione visuale.
    Un saluto e grazie per la pazienza e i consigli,

    Orlando

  19. Ciao Andrea, complimenti per il lavoro fatto e per la precisa documentazione.
    ho una domanda da porti, relativamente al raccordo di connessione ethalon-telescopio.
    Nella figura in cui usi il box del Coronado, l’ethalon è come si suo dire “a faccia”; in quella in cui usi il focheggiatore, il naso 2″ attaccato sul fronte dell’ethalon esce dall’alloggiamento del raccordo credo di qualche cm. Perchè?
    Infine, puoi mandarmi il disegno esatto del raccordo? Sto realizzando lo stesso progetto con un Vixen A80/910.
    Grazie in anticipo e un cordiale saluto

    • Ciao Piero,

      grazie per i complimenti.

      Il raccordo usciva un pò perchè dovevo trovare l’esatta distanza a cui posizionare l’etalon.

      Per il disegno del raccordo non ne ho uno preciso. Devi prendere le misure del diametro esterno del tuo tubo e del tubo dorato del PST. Tutto qui. Qualsiasi tornitore dovrebbe essere in grado di farti un pezzo simile.

      Un saluto e fammi sapere se hai problemi nella realizzazione,
      Andrea

  20. Davide Urbinati

    ciao,come riconosco se un pst è modello usa o messico?
    nelle immagini che mi ha mandato il venditore,cè solo la scritta coronado,e sotto scritta telescopio solare con numero di serie…mentre nei messicani,mi sa che ce un ulteriore riga dorata.
    so che alcuni modelli presentano un immagine buona solo al centro,mentre se ci si sposta,si perde tutto…è un difetto ho letto sui forum,ma ci si fa qualcosa?e nel caso della lente frontale con rust,lo cambiano anche se fuori garanzia?
    grazie per il bellissimo sito
    davide

    • Ciao Davide,

      ci sono alcune cose da controllare.

      Ma la cosa più semplice è guardare il colore della lente frontale. Di solito la lente frontale di quelli “made in mexico” era azzurrina. Solo questi avevano problemi di “ruggine”. Per cui se vedi una lente con questo problema è sicuramente di quelli fatti in Messico. Purtroppo se fuori garanzia non c’è altro che farsi cambiare la lente ma a pagamento. Non so quanto ti costa ma forse non ne vale la pena.

      Però tutto dipende da cosa vuoi farci con il PST. Se lo vuoi usare per costruirci il tuo telescopio solare allora della lente frontale non te ne fai niente e magari risci a prenderne uno usato ad un ottimo prezzo proprio perchè “difettoso”.

      Più o meno tutti i PST offrono un’immagine buona “principalmente” al centro. Dipende da come si muove l’etalon per il tuning. Purtroppo il tuning a volte sposta leggermente l’etalon dal centro per cui si possono avere problemi di qualità di immagine.

      Grazie per i complimenti.

      Un saluto,
      Andrea

      • oceanoprofondo7

        Perdonami, mi hai scritto che la versione messicana ( perciò quella recente di adesso ) ha la lente frontale azzurrognola. Ma nella tua descrizione a inizio pagina, hai scritto che sono quelli americani ( prima versione ) ad esser così. Mi sento un po’ confuso. Per non rischiare di aver il problema del rust, quale andrebbe scelto? Versione usa o Messico? E che colori differenti hanno? ( a parte che ho amici che han confermato che il problema rust si è presentato pure con i modelli presi un paio di anni fa, e questo è un bel problema. ). Ma so che nella versione con lente frontale senza ERF, vanno a cambiare il filtro ITF, mentre su quelli con erf su lente frontale, non ci fai nulla. Adesso avrei trovato un pst ( compreso di valigia a 500 euro ), ma non so che versione sia. Sul tubo c’è l’adesivo USA, non so se dica qualcosa. E vorrei capire se vale la pena prenderlo o attendere il nuovo 40 Lunt, anche se purtroppo costa il doppio

      • Andrea Haku

        Ciao Davide, segui quello che ho scritto nell’articolo perche’ ora e’ passato molto tempo e non ho i tele con me. Se hai amici che lo hanno a portata di mano chiedi a loro perche’ possono darti informazioni piu’ aggiornate a riguardo. Come ti dicevo e’ parecchio tempo che ho li ho messi da parte ed ora sinceramente non ricordo piu’ molto bene. Spero di tornare a fare qualcosa nei prossimi mesi/anni visto che sembra iniziato il nuovo ciclo.
        Scusami ancora 🙂

  21. oceanoprofondo7

    Capito…facendo un po’ di ricerche,sto pensando di passare al lunt35…
    avevo già 2 anni fa un coronando solarmax60 double stack…
    Ora mi manca l’osservazione solare,ma ricomincio con piccole misure.
    Sperando di non pentirmi
    Grazie
    Davide

    • Se è voi fare solo osservazione allora il Lunt35 è perfetto. Molto meglio del PST.
      Il PST ha il vantaggio del poter essere facilmente utilizzato come base per la realizzazione di telescopi solari di aperture maggiori.
      Ma il Lunt35 è davvero un ottimo piccolo telescopio solare. Ne sarai sorpreso.

      • oceanoprofondo7

        Grazie ancora Andrea…
        mi piacerebbe avere un telescopio più grande magari in futuro,solo che non ho la tua stessa manualità,anche se mi piace molto smanettare e ho paura di far qualche danno.
        Comunque in futuro potrò sempre prendermi un pst.di certo continuerò a seguirti.non so se lunt 35 sia meglio,non l’ho mai visto,e leggi solo notizie su forum.
        Non so cosa si veda con un 35mm e anche facendo foto
        Davide

  22. Con il Lunt35 vedi come col PST ma i dettagli sono maggiori.
    Per quanto riguarda il discorso della manualità in realtà è molto meno difficile di quello che sembra 😉
    Comunque buona osservazione.

  23. Roberto

    Ciao, ho letto con interesse tutti i consigli e le vostre operazioni su filtri Coronado. Non so se potete aiutarmi… Ho acquistato usato un filtro Solarmax 40 + BF5 ma non sono riuscito mai a vedere nulla di dettagli sul sole. Temo di avere preso una fregatura! Potete aiutarmi a capire cosa non funziona sul mio Coronado? Posso intervenire manualmente per fare dei controlli? A chi eventualmente posso rivolgermi per avere una assistenza? Purtroppo in Italia l’importatore offre assistenza solo a chi ha acquistato direttamente da lui.

    • Ciao Roberto,

      prima di tutto scusami per il ritardo con cui ti rispondo ma ero in ferie 😉

      Purtroppo non conosco il Solarmax 40 per cui non posso dirti molto sulle cause. Potrebbero essere molte e probabilmente è più un problema di “setup”. La strumentazione per l’astronomia solare è meno banale di quello che sembra 🙂

      Per l’assistenza potresti provare a contattare Tecnosky (http://shop.tecnosky.it/). Ora non mi viene in mente nessun altro che potrebbe aiutarti.

      Altrimenti se sei in zona (io sono a Cesena) potremmo incontrarci ed io potrei provare a testarli.

      Un saluto,
      Andrea

  24. kim jong ho

    Hi, I am a Korean.
    I was impressed to see your home.
    Korea has the know-how for the sun rarely taken.
    Would you like to help me?
    Can I ask questions in English?
    Because Koreans speak English well, but please understand.

  25. Simone

    Ciao Andrea complimenti x la guida ! Prima o poi incomincerò questa esperienza con un 90/900 della TS unica domanda ma se usassi un blockin filter completo con diagonale invece del 5 mm del coronado è lo stesso ? tipo che userai sarebbe o un b600 lunt od il bf10 solarmax?

    • Ciao Simone,

      si non ci sono problemi anche se ti consiglio di provare prima con il BF5 del Coronado. Io uso quello e lo preferisco ai BF di Lunt. Ma forse dipende dal BF che mi sono capitati. Comunque fai delle prove comparative se riesci.

      Poi dipende se fai solo imaging come me oppure se vuoi fare anche osservazione. Per l’imaging non spenderei soldi su BF di diametro maggiore che tanto non cambia niente.

      Un saluto,
      Andrea

  26. Simone

    Sono puro visualista io le immagini le scarico se mi servono ma visto che ci siamo sai che differenza ci possa essere tra il tuo vixen a80m ed il vixen a80mf? il telaio è metallico o di plastica dura?
    Adesso mi metta alla ricerca del piccolino pst possibilmente mezzo rotto magari ci risparmio qualcosina.

    • Plastica dura… no!!

      Il Vixen a80mf è un ottimo acro. Leggero ma fatto bene. Non so dirti la differenza tra l’m e l’mf ma in ogni caso, con i Vixen vai sempre sul sicuro.

  27. ciao,volevo chiederti una info… è meglio il pst versione americana, la prima o la seconda messicana? sia come qualità, costruzione ed eventualmente modifica.
    da dove posso riconoscere le differenze?
    grazie
    davide

    • Difficile dirlo. Io ho avuto entrambe e per la modifica vanno bene entrambi. Se non intendi usarlo per la modifica allora quello americano è costruito meglio ma ha il problema dell’ossidazione della lente frontale in alcuni modelli.

      Riconoscerli è abbastanza semplice… su quello americano la lente frontale integra l’ERF quindi non è trasparente come in quello messicano. Come ti dicevo però, questo ha creato dei problemi su alcuni modelli in cui la lente frontale si è ossidata (vedi delle macchie principalmente sul bordo esterno della lente frontale). Queste creano problemi se utilizzi il PST da solo, ma se lo smonti per modificare un telescopio più grande e farlo diventare un telescopio solare non creano alcun problema perchè la lente frontale del PST non la userai mai più. E quelli “difettati” logicamente costano meno 😉 O almeno dovrebbero 😀

      • oceanoprofondo7

        Non avevo visto che ti avevo scritto tempo fa…
        Il pst che sto puntando ha la lente blu-violetta mi ha detto il proprietario,credo sia modello messicano.
        Al momento lo userei così,in futuro lo modificherei.
        Mi ha detto che è in ottimo stato,io so che i pst soffrivano di effetto ghost,cioè luce diffusa attorno all’immagine solare,e che alcune volte metteva a fuoco solo in una fascia e per vedere tutto intero bene,dovevi muoverti col tubo.
        Oltre a ciò che hai scritto,che i Made in Messico ha una costruzione con poca attenzione.
        Grazie
        Davide

      • Si quello lo fanno e dipende dall’etalon. Questo varrà anche in caso di modifica. L’etalon del PST è piuttosto semplice (anche se efficace) ed ha qualche difettuccio.

        Ma lavorandoci un po’ si riesce a farlo funzionare bene. Sopratutto per l’imaging in alta risoluzione ed ingrandimento.

  28. oceanoprofondo7

    Capito… Speriamo mi capiti un modello decente.
    Nel caso,chiederò aiuto a te,che mi sembri altamente esperto.
    Anche se poi mi piacerebbe farlo diventare DS…
    Grazie per tutto.
    Ps: un pst base,oltre alle protuberanze,ti permette di vedere altro? Io purtroppo vengo da un coronado solarmax II DS,e dava immagini ottime. Non vorrei spender soldi e non veder nulla,finché non lo modifico.
    Davide

    • Col PST normale vedi le stesse cose del solarmax solo ad una “risoluzione” minore. E’ per questo che poi si fa la modifica, per aumentare il diametro e quindi la qualità delle immagini e sopratutto i dettagli.

      Considera che tutte le immagini sul mio sito sono state fatte con il PST e con vari telescopi modificati utilizzando l’etalon del PST e come puoi vedere la quantità di dettagli è molto buona.

      Andrea

  29. mario

    Ciao andrea mi chiamo Mario e ti scrivo per avere suggerimenti riguardo una modifica del pst utilizzando il mio rifrattore apo da 106 focale 690 (F 6.5). Ho ordinato il d-erf. Mi chiedevo:
    1) Se uso una barlow tipo 2X da avvitare prima dell’etalon ed un d-erf da 90, arriverei a F12 il sistema funzionerebbe?
    2) Il mio pst è made in mexico quindi elimino il minierf, ma sarebbe sicuro per osservazioni visuali?
    3) C’è modo di restringere la banda passante o per lo meno aumentare il contrasto utilizzando dei filtri h-alpha da 6nm?
    grazie per le risposte e complimenti per il bel sito 🙂

  30. Simone

    Ciao Andrea vorrei chiederti :
    1) Per te lo skywatcher 120/1000 ha lo stesso bachfocus dell’omni dovrebbe essere lo stesso.
    2) Poi ho letto che al posto dell’ERF usano un prisma di ershel e poi si monta l’etalon tu hai provato?
    Tra una settimana mi arriva il prisma baader cool ceramic poi provo, ma ho gia provato a smontare il pst ma è molto duro da svitare ho un po paura di rovinarlo tu hai qualche consiglio?

    • Ciao Simone,
      1) lo Skywatcher 120/1000 ed il Celestron Omni 120/1000 sono praticamente lo stesso telescopio. Credo che in passato ci fosse una piccola differenza in termine di qualità dell’ottica a vantaggio dell’Omni ma ora non saprei dirti. Io ho un Omni 120 ed è il mio preferito 🙂
      2) No mai provato ma in teoria potrebbe funzionare. E’ una cosa da provare. Naturalmente prima prova con una telecamera. Ho un cool ceramic anche io e magari faccio una prova quando avrò un po’ di tempo e voglia di rimontare tutto 🙂
      Mi raccomando usa SEMPRE un IR/Cut (tipo il Neodymium)… non si sa mai!

      Per quanto riguarda il PST che è duro… hai ragione. Io ho faticato da matti per svitare l’etalon. Internamente è praticamente impossibile che fai danni. Al limite esternamente ma se usi qualcosa a protezione non dovresti fare danni nemmeno esternamente. Comunque esistono degli strumenti appositi per queste situazioni anche se io non li ho trovati in giro e mi sono arrangiato da solo.

      In bocca al lupo.
      Andrea

  31. mario

    Grazie per le risposte e la tua cortesia solo alcuni dubbi e poi concludo.
    Leggendo il tuo sito (che ripeto è bellissimo), sono assalito da un dubbio.
    All’inizio pensavo che usando un’apo a f6.5 come il mio, mi avrebbe regalato un’incisione maggiore e la possibilità di sfruttare ancora di più lo strumento, ma conviene la modifica nel mio caso, cioè strumento a f6.5??
    Quanto guadagnerei in termini di prestazioni rispetto al pst?
    Ho usato il cartoncino e il risultato è che il backfocus fa si che l’etalon si troverebbe a circa 16cm dal primo fuoco e non 20cm come suggerisci e non vorrei apportare modifiche drastiche al tubo
    Ho preso un D-ERF da 90.
    A questo punto penso che magari acquistare un’acromatico a F/10 diametro 90, da smontare a piacimento potrebbe dare risultati migliori…
    Che ne dici?

  32. Ciao Mario,

    allora con un 100/6.5 avresti l’equivalente di un 65 circa. Mentre un acro f/10 da 90 lo sfrutteresti al massimo. Oltre al fatto che non stai col patema d’animo di tenere l’APO al Sole 🙂 Personalmente ti consiglio di andare con un acro dedicato da poter smontare come vuoi. Oltre al fatto che ti darebbe delle immagini ancora migliori.

    Io ho l’acro 120/1000 (che uso come un 100) dedicato all’HA, mentre l’acro 150/900 lo uso per il luce bianca dove riesco a sfruttare l’apertura.

    Un saluto,
    Andrea

  33. mario

    Ciao Andrea son sempre mario. Ti volevo tenere aggiornato sulle novità. Allora ho preso un rifrattore skywatcher da 102 a f/9.8 (praticamente F/10). Ha un buon backfocus, ma nonostante tutto ho dovuto segare il tubo di 5 cm. In questo modo mi sono garantito la distanza ottimale tra etalon e primo fuoco. Rimontandolo ho ricontrollato la collimazione e tutto è a posto. Sto riverniciano il tubo che da nero è divenuto bianco 🙂 così stando al sole non si riscalda troppo. Purtroppo il D-ERF da 90 deve ancora arrivarmi 😦 . Non appena arriva si “balla”. Una domandina che sembra strana. Smontando il bf del PST, che è da 5, ho notato delle ghiere che tengono ben saldo il vetrino del bf. Ora il foro del bf secondo me si potrebbe allargare, anche di un millimetro e mezzo, così da migliorare un pochino. Certo non sarà un bf 10 ma un 6.5 in cosa migliorerebbe?. Ciao e grazie 🙂

    • Io l’ho fatto ma stai attento perchè il filtro interno è proprio a filo quindi rischi di creare delle piccole fessure da cui entra la luce. A me è successo ed ho rimediato con un piccolo pezzo di nastro nero da elettricista 😀
      Per cui non te lo consiglio se non vuoi rischiare.

  34. mario

    Ah e scusa mi ero dimenticato. Il barilotto del bf ha una filettatura che non va d’accordo col mio diagonale Baader. Esistono in commercio raccordi del caso?. Siccome volevo prendere un focheggiatore per sc da 2″, non saprei se il TS da 89 euro potrebbe andare bene. Mi sembra che tu usi proprio quello vero?. Un saluto di cuore 🙂

  35. mario

    Ciao Andrea approfitto di questo spazio per farti gli auguri di Natale e per aggiornamenti. Ho segato il tubo ma non abbastanza il sole non va a fuoco a meno che non uso una barlow. Quindi dopo le feste ci rimetto mano. Ad ogni modo l’immagine del sole in visuale con barlow era buona. Non vedo l’ora di rimettere le cose a posto. Un saluto ancora e grazie dei consigli.

      • mario amati

        Carissimo Andrea ecco delle foto che ho fatto. Non sono il massimo ma col sole devo fare molta strada.Un tuo consiglio mi sarebbe molto utile. La barolw l’ho dovuta mettere tra d-erf ed etalon perchè non raggiungevo il fuoco. Dovrò accorciare ulteriormente il tubo.Un saluto sempre sentito.

  36. Gent. mo Andrea, complimentissimi per il tuo validissimo lavoro. Due domande:
    1- E possibile sostituire il BF di un Coronado PST con un Halfa da 7 nm? Si avrebbe maggior apertura, ma si respingono bene le altre risonanze dell’Etalon?
    2- Le tue immagini sono bellissime,anche Coronado PST standard. Ma trattasi di una serie di fotogrammi mediati, credo. Quanti normalmente?
    Salutissimi. Riccardo

    • Ciao Riccardo,
      grazie. Ecco le mie risposte.
      1) si è possibile ma personalmente mi sono trovato meglio con BF “piccoli” tipo quello del PST. La qualità delle immagini è migliore.
      2) Dipende dalle giornate… A volte anche solo un centinaio, a volte anche fino a 500. Prendo solo i migliori.
      Un saluto,
      Andrea

  37. Ciao Andrea son sempre Mario.
    Colgo l’occasione per salutarti e ringraziarti per la pazienza dimostrata fino ad oggi.
    Volevo chiederti una cosa in merito alla modifica del pst che ho realizzato.
    Dunque ho piazzato l’etalon a 20 cm (qualcosa in più) dal primo fuoco calcolato col cartoncino che brucia :-), come scrivevi nel tuo bellissimo sito.
    Ma ho notato che l’immagine non va a fuoco.
    Diciamo che mettendo una barlow davanti l’etalon l’immagine va a fuoco, ma senza no.
    Qual’è secondo te la spiegazione plausibile?.
    Dovrei accorciare ulteriormente il tubo?

    • Ciao Mario,
      stai usando un diagonale? Se si levalo perché prende un sacco di “backfocus”.
      Se così non risolvi prova a mettere l’etalon leggermente più all’interno e vedi quanto ti manca prima di andare a fuoco. 20cm sono ottimali ma non strettamente necessari.
      Tagliare il tubo non servirebbe a risolvere il problema perché quello che manca a dietro all’etalon 😉
      Andrea

  38. in pratica uso la blackbox del pst inserita nel portaoculari del telescopio (un 100mmf10).
    Avvitando la barlow all’etalon funziona, senza no…
    Un mistero…

  39. Beh no non è un mistero. La Barlow “avvicina” la messa a fuoco. Se usi la blackbox è normale 😉
    Per cui, a meno di non fare la modifica “full” devi usare la barlow. Considera che la “blackbox” prende un sacco di backfocus. Con la modifica completa ne guadagnerai parecchio.
    Andrea

  40. Ok grazie allora farò così in modo tale da migliorare la visione che devo dire non è male :-).
    Questi giorni cercavo focheggiatori su un sito.
    Ne ho trovato uno a 100 euro per sc.
    Unico neo che dovrò risolvere è farmi costruire degli adattatori perchè il passo dell’etalon e del blocco bf è diverso dal diagonale che ho.
    Ti ringrazio ancora di cuore.
    Un grazie

  41. A proposito una domanda ancora e poi ti libero 🙂
    pensavo: L’etalon del pst funziona con rapporto a f/10 giusto?
    Ora se uno modificasse la barlow dell’etalon sostituendola con una ad altri rapporti focali, sarebbe possibile sfruttare rifrattori sempre acromatici ad f8 o f6 per esempio?
    Come sarebbe l’aggeggio? 🙂

  42. Teoricamente é possibile ma considera che in realtà le “Barlow” sono due: una frontale ed una posteriore. Una ingrandisce e l’altra rimpicciolisce per cui ė una cosa un pò complicata che va al di la di una modifica “amatoriale”.

  43. steppen

    Ciao Andrea ti scrivo per aggiornarti.
    E’ arrivato il focheggiatore da ts uguale a quello che hai usato tu per sostituire la blackbox.
    Ho eliminato il diagonale collegando direttamente il bf all’uscita da 31,8 del focheggiatore.
    Ma niente da fare 😦 non va a fuoco senza barlow…
    Non capisco il perchè…

  44. steppen

    Ricapitolando:
    Ho posizionato l’etalon a 25 cm dal primo fuoco.
    Avendo mantenuto il focheggiatore originale del rifrattore da 100mm posso spostare l’etalon rispetto a questa distanza arrivando a 20cm.
    Ho eliminato la blackbox usando un’altro focheggiatore della ts inserendo il bf direttamente all’uscita a 31.8.
    Ma senza barlow non mette a fuoco.
    Il bello è che giocando con la messa a fuoco non si capisce quanto mancherebbe.
    E’ snervante…
    Aiutami ti prego…

  45. carlo

    Ciao Andrea, complimenti per i risultati eccellenti, volevo domandarti se acquistando un lun 50 ls con pressur tuner si potrebbe utilizzare quest’ultimo per usarlo su aperture più grandi tipo 100, 130mm. Ti ringrazio, Carlo.

  46. gino

    Ciao, ho fatto la modifica con filtro baader d-erf 75 un 80ed accorciato, lente corretrice etalon cambiata per ottimizare f8, focheggiatore sc diagonale e bf 5. Vorrei sapere per ridurre la luminosita del tutto e migliorare l’immagine mi conviene inserire un h-alpha 2″ da 7 nm o 12 nm tra erf e etalon?

  47. mario

    Ciao Andrea complimenti per il sito. Volevo chiederti una cosa forse un po strana, magari dico delle bestialità, ma tentar non nuoce (confido nella tua pazienza). Dunque mi domandavo una cosa.: Se uno possiede un telescopio vmc 260. Cioè un catadiottrico e volesse tentare di metterci davanti un filtro astrosolar a tutta apertura. Con quello farebbe sole in luce bianca. Ma se poi, nel fuocheggiatore inserisse l’etalon col bf, potrebbe fare h-alpha?.

  48. marco

    Ciao Andrea,
    ho comprato il mio PST nel 2014 e lo ho usato per qualche mese, poi l’ho messo via e riesumato dopo tanto abbandono (nel frattempo l’ho prestato a diversi amici). Con sorpresa non riuscivo più a vedere nulla di più del disco e delle macchie, come un normale telescopio in luce bianca. Si sarà rotto? Inizio a investigare in rete e trovo di tutto e di più. La maggior parte dei commenti riguardano il deterioramento del filtro che si trova dopo il prisma. Ho deciso di capirci di più, ma è una giungla e ho l’impressione che non tutti sappiano bene di cosa parlano. Ci ho perso un giorno tra il web e il parziale smontaggio del mio PST. Alla fine credo di aver capito il principio del telescopio alfa che secondo me si riduce a due elementi di base. 1) un filtro a cavità Fabry-Perot (o etalon) che ha la caratteristica di avere righe strettissime non ottenibili con altre tecnologie, modulabili con variazione della distanza degli specchi, ma ha lo svantaggio di averne “infinite” equamente spaziate, 2) un filtro passabanda con larghezza di una manciata di nanometri in grado di selezionare di queste righe solo quella alfa, naturalmente con questo filtro si ottiene anche il risultato di eliminare tutta l’energia fuori banda che può danneggiare il telescopio e l’occhio. Ora siccome il filtro magico che blocca tutto dagli UV agli IR tranne pochi nanometri non esiste, questa funzione è demandata a più stadi distribuiti dall’ingresso all’uscita… fin qui ci sono? Penso di sì anche se non l’ho trovato scritto chiaro da nessuna parte. Ora il punto è: quale filtro fa cosa? E, tornando al filtro di cui tutti parlano, che ruolo ha e perché solo lui si deteriora? Avevo pensato che dovesse essere il filtro interferenziale che fa la selezione della riga alfa (so che sono delicati perché mi è successo di danneggiarne sul lavoro), tuttavia leggo anche che questo filtro deve lavorare in coppia con quello che c’è dopo l’oculare che è anche lui chiamato H-alpha 6.
    Per fortuna continuando a cercare mi sono imbattuto nel tuo blog dove ho solo letto cose sensate e spiegate bene, e per giunta in italiano. Quindi sono sicuro che saprai chiarire i miei dubbi che sono essenzialmente: che diversa funzione hanno i due filtri post etalon? è vero che “quello” si danneggia così facilmente anche se sempre tenuto bene e usato poco? Ma sopratutto il fatto che si sia danneggiato può essere la causa del cessato funzionamento del PST? Perché parlano tutti di perdita di luminosità, ma nel mio caso la luminosità non è il problema. Magari invece qualcuno dei miei amici ha rotto l’etalon, e quelli dopo non hanno avuto il coraggio di dirmi che non hanno visto nulla.
    Scusa la lunghezza del messaggio,
    Ti ringrazio in anticipo per qualunque contributo volessi darmi.
    Ti saluto,
    Marco

    • Ciao Marco,

      prima domanda banale… sei sicuro che l’etalon ruoti? quando lo ruoti, noti qualche differenza?

      Altra possibilita’ e’ che l’erf si sia “ossidato”. Succedeva sui modelli americani (quelli con la lente frontale azzurrina). L’ossidazione di solito parte dai bordo esterno della lente.

      Saluti,
      Andrea

      • mario amati

        Guarda son riuscito finalmente nell’impresa. Ora tutto è apposto grazie di cuore

  49. marco pisani

    Grazie per la veloce risposta. Sì, la ghiera dell’etalon sembra ruotare correttamente (poco meno di 180° tra inizio e fine corsa). Mi è sembrato di vedere delle leggere variazioni vicino alla macchia, m niente struttura granulare. La mia domanda è: può essere che l’erf rovinato non mi permetta di vedere la struttura? Il modello ha lente azzurrina, ma dice “made in Mexico”. Comunque a occhio si vede chiramente l'”ossidazione”.
    Ciao,
    Marco

    • Si se l’ERF e’ ossidato allora si portebbe dipendere da quello. Purtroppo non c’e’ modo per saperlo se non sostuirlo con non ossidato magari prestato da qualcuno.

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