Il secondo Orione

Salve a tutti. Dopo la prima esperienza dell’altra sera ho deciso di provare a fare le cose un po’ piu’ sul serio e fare qualche test con la AZ-GTI in modalita’ “equatoriale” in modo da provare a fare delle esposizioni un po’ piu’ lunghe.

Ho studiato un po’ come funziona Kstars/Ekos che gira sul RaspberryPi 4 con Stellarmate e l’ho installato localmente sul Macbook Air e collegato con il RaspberryPi in modo da comandarlo da remoto via wifi. Tutto perfetto. Ho configurato il setup (montatura, telescopio, camera, cercatore con camera guida)… tutto funziona. Magia!

Il grosso vantaggio di usare Kstars/Ekos sul computer piuttosto che usare l’app (ben fatta!) di Stellarmate, e’ che si ha un controllo piu’ completo e “stabile” di quello che si fa. L’app funziona bene ed in generale permette di fare tutto quello che si fa con Ekos su computer ma ogni tanto si incarta e da la sensazione di non essere completamente stabile.

Per la messa a fuoco ho usato una maschera di Bahtinov disegnata e poi stampata in 3D appositamente per il TS66 ed una anche per il Svbony SV165. Il focheggiatore del TS66 non e’ il massimo in termini di stabilita’ a ci vuole un po’ di accortezza quando si stringe forte la vite di blocco.

Nel tardo pomeriggio, per prepararmi un po’ ho iniziato a fare l’allineamento polare. Ho cercato di utilizzare la funzione PAA che praticamente utilizza il plate solving facendo 3 foto ad una certa distanza angolare tra loro, per poi dare le indicazioni sugli aggiustamenti da fare sulla montatura per avere un errore di allineamento piu’ basso possibile. Il tutto funziona molto bene. N.I.N.A. ha un plug-in molto simile che funziona praticamente allo stesso modo.

In serata ho iniziato provando a prendere qualche immagine con tempi di apertura maggiori dei 10 secondi che ero riuscito a fare con la montatura in modalita’ alt-azimutale. Ho provato 30 secondi. Tutto bene. Stelle puntiformi (per quanto il mio setup lo permetta). 60 secondi… stessa cosa. Target: M42. Guardando l’istogramma ed il nucleo della nebulosa di Orione, ho visto che a 60 secondi gia’ iniziavo a saturarne una certa parte per cui non ho voluto spingermi oltre. Sara’ per una target meno luminoso la prossima volta.

Mi sono accontentato del risultato, gia’ notevolmente migliorato rispetto alla sessione precedente ed ho iniziato la serie:

  • 128 * 30 secondi (ISO 1600)
  • 64 * 60 secondi (ISO 1600)

Per un totale di 128 minuti di integrazione. Un bel balzo dalla mezzora precedente. Niente Dark ne flat. Lo so, lo so ma era “tardi” ed ero davvero stanco 😀

Come in precedenza ho usato Siril per lo stacking e la prima elaborazione, e poi Photoshop con StarNet++. Ho voluto fare una elaborazione un po’ diversa dalla precedente, usare dei colori un po’ diversi e nel mio piccolo sono soddisfatto del risultato. Sopratutto confrontandolo con quello di soli 2 giorni fa. L’utilizzo della montatura in modalita’ polare ha fatto una enorme differenza.

Ci sono state anche cose che non hanno funzionato bene, tipo la guida. Ho dovuto staccarla ed andare con la montatura da sola perche’ era un disastro. Credo di sapere le cause e purtroppo per ora non ho una soluzione. Devo probabilmente disegnare e stampare in 3D qualcosa che mi permetta di montare cercatore+cam in modo piu’ stabile ed allineato con il telescopio.

In uno dei prossimi post descrivero’ meglio il mio setup, il software che uso per le riprese/controllo e quello che uso per l’elaborazione delle immagini.

Alla prossima!
Andrea

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